FOLENGO, Teofilo

ORLANDINO per Limerno Pitocco da Mantova composto.

Bella e genuina legatura in piena pergamena rigida, dorso liscio con tassello recante autore e titolo impressi in oro, tagli blu. Al contropiatto anteriore ex-libris “Biblioteca Banzi”. 189, (1) pagine numerate. Alcune sottolineature in inchiostro antico lungo il testo, senza esserne d’intralcio per la lettura. Bel frontespizio inciso in xilografia con titolo in edicola e le iniziali ZAV che contraddistinguono questa rara edizione come la ristampa dell’editore veneziano Giovanni [Zuan] Andrea Valvassori rispetto a quella dei Bindoni dello stesso anno.  Rara edizione dell’operetta forse più irriverente scritta dal Folengo con lo pseudonimo di Limerno Pittocco, in cui si raccontano le gesta del giovane Orlando. Signorini (a cura di), Folengo perchè, 1977, p.90: “Il poemetto è dedicato al Marchese Federico II Gonzaga ed è diviso in tre parti: capp. I-VI gli antefatti ovvero le vicende di Milone e Berta, figli di Carlo Magno; cap. VII la nascita di Orlandino e le sue proprie gesta; cap. VIII fra Griffarrosto…. Si tratta di un’opera chiaramente polemica, nata in due o re mesi, dallo sdegno del poeta contro i denigratori della sua opera maccheronica… Il volgare folenghiano raggiunge… toni decisamente aspri e non di rado osceni… specie nell’ottavo capitolo dedicato alla figura di un frate ghiottone e ignorante”.  Ottimo esemplare, la carta del frontespizio è leggermente più larga al margine esterno risultando per questo motivo ripiegata su se stessa per un paio di millimetri lungo lo stesso margine.

500,00 

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