UTOPIA, A MENDIS VINDICATA. et iuxta Indicem libror expurgat. Card. et Archetip. Toletani correcta. 

Legatura moderna in pienapelle nera, con decorazioni in oro ai piatti; dorso a cinque nervi, con titolo, data e decori in oro; sguardie marmorizzate. Pp. 269, incluso il frontespizio; il verso non numerato di p. 269 contiene la marca tipografica di due globi su una bilancia. Rara edizione latina corretta, con frontespizio inciso e raffigurante l’Allegoria delle Virtù, stampata da Iean Blaeu ad Amsterdam; secondo Willems nel 1628, tuttavia, Blaeu apparve solo nell’edizione francese del 1643. Si tratta del romanzo dell’umanista inglese Thomas More, il cui titolo originale in latino è “Libellus vera aureus, nec minus salutaria quam festivus de optimo rei publicae statu, deque nova insula Utopia”. Il testo si presenta come un metodo per analizzare e criticare il reale, non tanto come un modello su cui ricostruire il mondo politico-sociale. L?autore conia il termine ?utopia? dalla duplice etimologia: ou-topos, che in greco significa non luogo, ma anche eu-topos, ovvero terra del bene e della felicità. La struttura dell?opera si compone di due parti, modellandosi sulla forma mentis dell?utopista: la prima parte, detta destruens, è una critica negativa dei mali dell?Inghilterra di Enrico VIII, mentre la seconda parte, quella construens, da un punto di vista più positivo si descrivono le caratteristiche politiche, economiche e morali dell?isola di Utopia. Per comprendere fino in fondo il messaggio politico che More vuole trasmettere, occorre analizzare la sua retorica; infatti il volume si presenta come una perfetta compenetrazione tra forma e contenuto. Volume censurato e pubblicato post-mortem. Esemplare in buone condizioni, con lievi tracce di restauro al bordo di alcune pagine.